Questo gioco indie horror ambientato nella mia città natale è spaventoso per i motivi più accurati

Questo gioco indie horror ambientato nella mia città natale è terrificante per i motivi più precisi

Benvenuti a Kowloon è un gioco horror che cristallizza la più grande paura di ogni hongkonghese: cercare un nuovo appartamento. Più specificamente, cercare un nuovo appartamento gestito da una padrona di casa che non cercherà di ucciderti, sia letteralmente che attraverso affitti esorbitanti.

Per celebrare Halloween 2023, ho deciso di affrontare questa paura in questo gioco horror indie fotorealistico, sperando di vivere un luogo storico da tempo demolito che un tempo sorgeva non lontano da dove sono cresciuto. Gli jumpscare sono prevedibili, così come gran parte del gameplay horror basato sul camminare che si basa pesantemente sull’utilizzo del tasto W, ma tocchi atmosferici inquietanti lo compensano ancor di più, radicando Welcome to Kowloon nel contesto più spaventoso di tutti: la realtà.

Gotico di Hong Kong

(Credito immagine: N4bA)

(Credito immagine: EA)

Per altre scelte horror che fanno rabbrividire, dai un’occhiata alla vendita di Halloween di Steam.

Il debole tintinnio di un condizionatore d’aria mentre le luci al neon ronzano sopra la testa. Le blatte si muovono frettolosamente attraverso bagni disposti in modo bizzarro, cercando buio. Da qualche parte nella distanza, un vicino inveisce contro la sua radio rotta.

Non ho mai vissuto nella parte di Kowloon, né all’interno della famigerata Città Murata dove è ambientato questo gioco, ma sono cresciuto sull’isola principale di Hong Kong di fronte al porto. Per quanto riguarda i segnali audio-visivi, però, questo gioco cattura il linguaggio universale che unisce le due metà della città. Non sapevo che fatti così semplici della vita potessero essere così inquietanti fino a quando ho giocato a Welcome To Kowloon, e ragazzi, rende ancora più cupa la già tetra realtà delle cose.

Non è la prima volta che vediamo gli angusti spazi della Città Murata nei videogiochi. Illuminata da vibranti neon rosa e blu, sembrava quasi bella nell’anno scorso di Stray. Ma Welcome to Kowloon è un’esperienza horror unica perché non si tira indietro di fronte alla verità. Bene, la verità estetica, comunque; il gioco è ambientato nel 1999, ma la Città Murata è stata demolita nel 1994, un anno prima che io nascessi. Racconti di prima mano di ex residenti affermano che non era un rifugio fiorente dove gatti e robot vivevano in relativa pace, ma un enclave senza legge dove le autorità non avevano controllo.

(Credito immagine: N4bA)

Riesco a capire che questo gioco è ambientato negli anni ’90, perché solo il bagno brutto da vedere coprirebbe le spese di affitto in questo momento.

Non chiederò perché il mio personaggio in Welcome to Kowloon – descritto come un giovane studente – cerchi di vivere in un posto del genere, ma considerando che Hong Kong è ancora più costosa da vivere rispetto a New York e Londra, non posso biasimarlo per essere disperato.

La sua ricerca di una casa a prezzi accessibili lo porta in uno dei tanti edifici di appartamenti suddivisi nella Città Murata, attraversando strade strette in un labirinto infinito di confusione. Trovare quale delle porte in metallo identiche sia la mia è già abbastanza sconcertante, ma una volta entrato, le cose diventano più strane.

Arrampicarsi all’ultimo piano di questa tipica casa cinese su più piani è un film horror a sé stante, con sacchi di spazzatura abbandonati davanti a porte murate, il suono sommesso di una donna che piange proviene dall’interno. Un dolce cane siede malinconicamente accanto a una ciotola vuota, e sfortunatamente non posso accarezzarlo. La sensazione di pericolo imminente mentre salgo le scale è inquietante nella sua banalità, le scale scarsamente illuminate sembrano muoversi e cambiare mentre mi muovo su e giù per il palazzo alla ricerca di indizi per risolvere enigmi solo per entrare nel mio appartamento.

Si scopre che non si tratta di un intero appartamento, ma di una stanza che sto affittando all’interno di uno. La cosa più spaventosa di tutto questo, a parte le parti del corpo appese nella camera della padrona di casa, è la disposizione del bagno.

(Crediti immagine: N4bA)

Le docce a pavimento sono ancora comuni negli edifici più vecchi di Hong Kong, contenendo nient’altro che un water con una doccia a parete, ma i gradini scivolosi che portano al water sembrano comici. Posso dire che questo gioco è ambientato negli anni ’90, perché la metratura coperta da questo brutto bagno da solo mi metterebbe in bancarotta.

In breve, sono uscito da Welcome to Kowloon sentendomi nuovamente traumatizzato dalla terribile crisi abitativa della mia città. Nonostante sia stato inseguito in questo inferno claustrofobico dalla mia omicida padrona di casa e dal vicino decisamente strano, la storia del gioco non regge il confronto con la sua atmosfera cupa. Il campo visivo stretto mi ha fatto sentire più nauseato dal movimento che dalle paure stesse, e mi trovo infastidito dalle tubature rotte, dagli enigmi criptici e dai volti spaventosi casuali che appaiono mentre esploro. Mi distraggono da ciò che sarebbe altrimenti un walking sim piuttosto accurato di come potrebbe essere stato vivere nella Città Murata, a parte l’odontoiatria di bassa qualità nel vicolo dietro l’angolo.

Dai un’occhiata a alcuni prossimi giochi horror da aggiungere alla tua lista, da Silent Hill 2 ad Alone in the Dark.